Ogni giorno in tutto il mondo si consumano ben 1,6 miliardi di tazze di caffè, ma pochi sanno dove si consuma più caffè e per quale Paese la tazzina è un vero e proprio rito all’interno della giornata.

Qualche dato viene dall’ICO – Organizzazione Internazionale del Caffè – che nasce nel 1963 e ha sede a Londra. Questo ente, con il supporto delle Nazioni Unite, raggruppa i Paesi produttori e consumatori di caffè che cooperano a livello internazionale. Gli obiettivi dell’ICO sono:

• Sviluppo sostenibile dell’economia mondiale del caffè;
• Finanziamento di progetti per la commercializzazione del caffè.

Ad oggi fanno parte dell’Organizzazione Internazionale del Caffè 77 Paesi membri, che rappresentano il 97% della produzione mondiale e l’80% del consumo di questa materia prima.

La classifica dei Paesi in cui si consuma più caffè

Dopo l’acqua, il caffè resta una delle bevande più consumate al mondo e la classifica dei Paesi consumatori è guidata dalla Finlandia con 12 kg di caffè consumati ogni anno. Seguono la Norvegia, l’Islanda e la Danimarca come dimostra questa classifica:

1. Finlandia 12 kg
2. Norvegia 9,9 Kg
3. Islanda 9 kg
4. Danimarca 8,7 kg
5. Paesi Bassi 8,4 kg

Sul podio in Europa troviamo i Paesi freddi, a testimonianza della correlazione tra clima e consumo di caffè. In Finlandia abbiamo una cultura del caffè che non ha nulla da invidiare all’Italia: infatti a casa dei finlandesi si viene accolti dall’aroma travolgente del caffè. Il consumo della bevanda è agevolato anche dalle numerose pause lavorative, che permettono di sorseggiare un espresso o un caffè americano in totale relax.

Al secondo posto c’è la Norvegia con 9,8 chili di caffè all’anno a persona. In questo Paese il caffè è presente dal XVIII secolo e un tempo era la bevanda dei ricchi. I norvegesi amano consumare il caffè nero a colazione e come accompagnamento per il dessert.

Al terzo posto c’è l’Islanda con 9 chili di caffè pro capite all’anno. Nonostante qui non troveremo grandi catene di caffetterie, sarà non mancheranno piccole e graziose caffetterie in cui sorseggiare un caffè.

Per quanto riguarda l’Italia, difficile da credersi, ma ahimè non siamo tra i più grandi bevitori di caffè al mondo e ci collochiamo solo al 13° posto della classifica con un consumo medio di caffè a persona pari a 5,8 chili e davanti ad altri Paesi europei come Brasile, Germania e Francia.

Il Canada in prima posizione

Dove si consuma il maggior quantitativo di caffè nel resto del mondo? Lasciata l’Europa, tra i maggiori consumatori di caffè troviamo il Canada dove il mercato del caffè va abbastanza bene. Si registra un sell out di circa 4,17 milioni di sacchi da 60 kg nel 2011 e 4,83 milioni nel 2020 (fonte: Statista).

In generale si ha un consumo di caffè pro capite di 7,830 kg a persona e i 2/3 dei canadesi consuma almeno una tazza di caffè al giorno con una media di 3,2 tazze secondo la Specialty Coffee Association of Canada. Il caffè preferito è quello all’americana, ma l’espresso sta crescendo sempre di più tra le preferenze dei consumatori, che sono di età compresa tra i 18 e i 79 anni.

Accanto ai grandi brand internazionali del caffè, si trovano anche torrefazioni piccole e artigianali di fascia alta che propongono miscele personalizzate per l’espresso.

Quanto caffè si consuma in Italia?

Il caffè è una bevanda trattata sul mercato finanziario al pari del petrolio e ogni anno l’Italia importa 300 tonnellate di caffè. In media una famiglia italiana consuma annualmente circa 37 kg di caffè, ma come abbiamo visto siamo lontani dai Paesi del Nord Europa, dove tuttavia il caffè è ben diverso dall’espresso all’italiana.

In Italia ogni giorno si consumano 9,3 milioni di caffè e la metà degli italiani beve regolarmente almeno una tazzina di caffè al giorno per un giro d’affari di 20 miliardi di euro. Il caffè dei brand italiani è importato anche in Francia, Germania, USA, Austria e Russia.

Una curiosità? Gli amanti del caffè espresso spendono ogni anno 250€ pro capite per il consumo di caffè e se ne beve moltissimo anche nei 149.000 esercizi commerciali (bar e ristoranti). Si tratta di un aumento rispetto a 15 anni fa, anno che associamo all’entrata delle prime macchine per caffè espresso ad uso domestico.

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