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Perché il caffè ha un retrogusto amaro

Scopri da cosa dipende il retrogusto amaro del caffè, gli errori più comuni nella preparazione e come ottenere una tazza equilibrata e piacevole.

Quel retrogusto amaro che resta in bocca dopo aver sorseggiato un espresso non è sempre un difetto. In alcune miscele, l’amaro è un tratto distintivo, parte del profilo sensoriale. Ma quando diventa troppo invadente o sgradevole, è un segnale che qualcosa – nella miscela, nella tostatura o nella preparazione – può essere migliorato.

In questo articolo vediamo le cause principali dell’amaro nel caffè e i consigli per bilanciarlo correttamente in tazza.

Influenza della miscela e della tostatura

Il primo fattore che incide sul grado di amarezza del caffè è la tipologia di miscela. Le miscele con un’alta percentuale di Robusta tendono a essere più amare rispetto a quelle composte da 100% Arabica. Questo perché la Robusta contiene più caffeina. Il suo gusto deciso e corposo è perfetto per chi ama un espresso forte, ma può risultare eccessivo per chi cerca dolcezza e delicatezza.

Anche la tostatura gioca un ruolo cruciale. Una tostatura molto scura, utilizzata per ottenere un caffè forte e persistente, favorisce lo sviluppo di note amare e tostate. Durante il processo, gli zuccheri presenti nei chicchi si caramellizzano e poi bruciano, trasformandosi in sostanze amare. Se la tostatura non è ben controllata o uniforme, l’effetto può essere ancora più marcato.

Le miscele Portioli sono studiate per garantire un equilibrio perfetto tra corpo, aroma e retrogusto, grazie a un’accurata selezione dei chicchi e a una tostatura per singola origine.

Errori di preparazione che aumentano l’amaro

Anche con una miscela ben bilanciata, l’amaro può emergere a causa di errori nella preparazione. Il primo è la macinatura troppo fine, che rallenta l’estrazione e spinge l’acqua a "stressare" la polvere di caffè, estraendo eccessivamente le componenti amare.

Un altro fattore è l’acqua troppo calda. Temperature superiori ai 94°C possono alterare la chimica dell’estrazione, aumentando l’amaro, soprattutto con miscele ad alta % di Robusta. Lo stesso vale per un tempo di estrazione eccessivo: un espresso che impiega troppo tempo a scendere potrebbe contenere più sostanze indesiderate, incluse le più amare.

Anche la scarsa pulizia della macchina da caffè può contribuire a un sapore sgradevole. Residui di caffè vecchio, oli irranciditi e calcare possono compromettere il risultato in tazza, lasciando un retrogusto amaro e spento.

Come riequilibrare il gusto in tazza

La buona notizia è che l’amaro può essere controllato e riequilibrato. Innanzitutto, scegli una miscela adatta al tuo palato: se preferisci un gusto più morbido, orientati verso miscele con una maggiore percentuale di Arabica. Portioli propone diverse soluzioni in grani, macinato o capsule e cialde, per ogni esigenza.

Verifica poi che la tua attrezzatura sia correttamente impostata: controlla la temperatura dell’acqua, la pressione della macchina, la dose di caffè e il grado di macinatura. Anche una leggera modifica può migliorare sensibilmente il gusto finale.

Infine, cura manutenzione e pulizia: una macchina ben pulita esprime al meglio ogni miscela. E se ami un tocco più dolce, prova ad accompagnare il caffè con un dolcetto di pasta frolla o un cioccolatino Portioli: un abbinamento che mitiga l’amaro senza alterare l’esperienza autentica dell’espresso.

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