
Scoprire tutte le sfumature nascoste in una tazzina di caffè è un viaggio affascinante che unisce tecnica, sensibilità e passione. La degustazione non è soltanto un momento di piacere, ma un vero e proprio esercizio sensoriale che permette di distinguere qualità, difetti e peculiarità di ogni chicco. Allenare gusto e olfatto è il primo passo per trasformare un’abitudine quotidiana in un’esperienza indimenticabile.
Tecniche base per iniziare
Per avvicinarsi alla degustazione del caffè è utile partire da alcune pratiche fondamentali. Prima ancora dell’assaggio, è importante osservare il colore e la consistenza della crema, segni che offrono già un’indicazione sulla corretta estrazione. Poi entra in gioco l’olfatto: annusare il caffè appena preparato aiuta a distinguere le note più evidenti, che siano floreali, fruttate, speziate o tostate.
L’assaggio vero e proprio richiede attenzione e lentezza. Con piccoli sorsi distribuiti su tutta la superficie della lingua, si percepiscono acidità, dolcezza, amarezza e corpo. Ripetere questo esercizio con caffè di diversa origine o tostatura permette di affinare progressivamente la sensibilità, ampliando il proprio vocabolario sensoriale.
Aromi, sentori e profili da riconoscere
Dietro ogni chicco si nasconde un universo aromatico che si esprime in modi differenti a seconda della varietà, della tostatura e del metodo di estrazione. Si possono distinguere tre grandi categorie di profumi:
- Profumi primari, legati alla varietà botanica, che regalano sentori eleganti e raffinati per le qualità arabica e sentori intensi ed impattanti per la qualità Robusta.
- Profumi secondari, sviluppati durante la tostatura, che richiamano il cioccolato, il caramello, la frutta secca ed aromi da forno come quelli biscottati.
- Profumi terziari, più complessi, che emergono dall’invecchiamento o da specifici processi di fermentazione, come il sentore di tabacco.
Anche il gusto segue un equilibrio preciso: acidità per la freschezza, dolcezza per la rotondità, amarezza per la profondità e corpo per la struttura. Riconoscere queste componenti e il modo in cui interagiscono è ciò che distingue un buon caffè da uno straordinario.
Corso per migliorare l’esperienza sensoriale
Allenare gusto e olfatto non significa soltanto provare tanti caffè diversi: serve metodo, costanza e la guida di professionisti. Strumenti come i kit di aromi possono aiutare a fissare nella memoria olfattiva profumi specifici, mentre tecniche come il cupping consentono di assaggiare il caffè in modo standardizzato, confrontando origini e tostature in maniera oggettiva.
Per chi desidera fare un passo in più, l’Accademia Portioli propone il corso Sensory Coffee Skills, pensato per i Distributori che desiderano affinare le capacità sensoriali e approfondire l’analisi professionale del caffè. Durante le lezioni, i partecipanti hanno l’occasione di riconoscere aromi, confrontare monorigini e miscele, sperimentare differenti metodi di estrazione e cimentarsi in blind test.
Un percorso formativo che non si limita al caffè, ma si estende anche a cioccolata, tè e infusi, offrendo una panoramica completa sul mondo della degustazione. La conclusione del corso con un test pratico e teorico permette di consolidare le competenze acquisite e di portare con sé strumenti utili per migliorare ogni giorno la qualità della proposta al cliente.
Allenare i sensi alla degustazione significa scoprire il caffè sotto una nuova luce, valorizzando ogni dettaglio. Grazie alla giusta formazione e alla pratica costante, una semplice tazzina può diventare un’esperienza unica, capace di raccontare storie, territori e tradizioni in un sorso.
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