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L’importanza del macinadosatore: regolazioni e manutenzione

Scopri l’importanza del macinadosatore: regolazioni, errori da evitare e manutenzione per garantire sempre un espresso perfetto.

Ogni espresso perfetto nasce da un equilibrio preciso tra miscela, macinatura, quantità e pressione. Tra questi elementi, il macinadosatore svolge un ruolo fondamentale: è lo strumento che permette di ottenere una macinatura costante e uniforme, condizione indispensabile per valorizzare al meglio le miscele di caffè e garantire risultati sempre omogenei in tazza. Spesso sottovalutato, il macinadosatore è invece il cuore operativo della postazione barista. Capirne il funzionamento, saperlo regolare con precisione e mantenerlo pulito sono competenze che fanno la differenza tra un espresso buono e uno eccellente.

Come trovare il settaggio perfetto

Ogni miscela di caffè ha le proprie caratteristiche di densità, umidità e tostatura, e richiede quindi un settaggio dedicato. La regola generale è semplice: più la macinatura è fine, più l’acqua impiega tempo a passare attraverso il pannello di caffè; più è grossolana, più l’estrazione risulterà rapida.
Il risultato ideale si ottiene con un flusso costante di circa 25-30 secondi per 25 ml di espresso, ma il tempo può variare leggermente in base al tipo di macchina e alle preferenze del cliente.

Un errore comune è pensare che il settaggio corretto valga per sempre. In realtà, la macinatura deve essere regolata più volte durante la giornata, poiché fattori come temperatura e umidità dell’ambiente influiscono sulla granulometria e sulla resa in tazza. Il consiglio è di testare frequentemente l’espresso, osservando la crema, il flusso e il gusto. Un espresso che scende troppo rapidamente indica una macinatura grossolana; uno che impiega troppo tempo, invece, segnala che è troppo fine.

Errori comuni da evitare

Uno degli sbagli più frequenti è lasciare troppo caffè nel dosatore: il contatto prolungato con l’aria fa perdere freschezza e aroma alla miscela, compromettendo la qualità dell’espresso. Meglio macinare solo la quantità necessaria per il momento, soprattutto nelle ore di minore affluenza.

Altro errore è trascurare il livellamento e la pressione di pressatura: se il caffè nel portafiltro non è distribuito in modo uniforme, l’acqua non passerà regolarmente e l’estrazione risulterà sbilanciata. Anche la lame usurate compromettono la macinatura, generando particelle di dimensioni irregolari che alterano il gusto del caffè.

Un macinadosatore ben calibrato e mantenuto correttamente assicura invece una macinatura costante, migliorando sia la qualità del prodotto che l’efficienza del lavoro al banco.

Pulizia e cura per un risultato costante

La manutenzione quotidiana è un aspetto imprescindibile. Il caffè rilascia oli naturali che, se non rimossi, possono ossidarsi e alterare il sapore delle estrazioni successive. Pulire le lame, la tramoggia e il dosatore alla fine di ogni giornata è fondamentale per preservare l’aroma della miscela.
Una volta a settimana è consigliabile eseguire una pulizia profonda, smontando le parti principali e utilizzando appositi detergenti o granuli specifici per macinacaffè.

Anche la sostituzione periodica delle lame è cruciale: a seconda del modello, l’usura può cominciare dopo circa 400-600 kg di caffè macinato. Una lama nuova assicura una macinatura più uniforme e riduce la produzione di calore, che rischierebbe di bruciare il chicco durante la macinazione.

Curare il macinadosatore significa curare la qualità del caffè. È lo strumento che traduce la tostatura e la miscela in un risultato tangibile: crema, corpo, aroma. Con regolazioni precise, manutenzione costante e attenzione ai dettagli, ogni espresso può diventare la migliore espressione del caffè Portioli.

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